Il Cibo di strada festeggia ad Arezzo l’Unità d’Italia

5 chili di Grifi, 3 porchette di Monte San Savino, 1.000 Cannoli siciliani, 450 coni di bombette pugliesi, 50 chili di salsicce calabresi, 2 quintali di Farinata, 100 teglie grandi di Focaccia di Recco, 30 chili di porchetta di Ariccia, 650 arancini, 1500 piadine, 1 quintale di pesce fritto, 70 chili di lampredotto, centinaia di litri di birra artigianale, oltre 15.000 visitatori in tre giorni senza contare che molti operatori hanno chiuso anzitempo per esaurimento scorte. Coinvolto anche il mondo della scuola per educare ai prodotti sani e genuini. Con questi numeri si riassume il successo portato a casa dall’ Associazione Streetfood grazie alla fiducia data dall’Amministrazione Comunale che per festeggiare il 150° anno dell’Unità d’Italia ha scelto di promuovere il mercato dei cibi di strada nel cuore della città, piazza della Badia.

L’evento “Il Cibo di Strada Italiano” è stato inaugurato dal sindaco della città Giuseppe Fanfani e assessori al Sociale Lucia de Robertis e al Commercio Alessandro Giustini con taglio ufficiale del nastro. Il presidente dell’Associazione Streetfood Massimiliano Ricciarini ha poi accompagnato il primo cittadino per i banchi allestiti tra una regione d’Italia e l’altra rappresentata proprio dai rispettivi cibi di strada per ricostruirla come era prima dell’Unità: dal Regno delle Due Sicilie allo Stato Pontificio al granducato di Toscana e il Regno di Sadegna.

Nell’anniversario del giorno in cui l’Italia fu ufficialmente proclamata unita Piazza della Badia ad Arezzo ha fatto foggia dei suoi colori, delle sue bandiere e i suoi cibi di strada convogliati dall’Associazione Streetfood. Il giorno di festa ha reso onore all’Associazione Streetfood e ai suoi artigiani del gusto con migliaia di visitatori incuriositi dalla sfiziosa proposta gastronomica. Si è unito alla festa anche il Club amici della Dolce vita per gli abbinamenti del “fumenogastronomo” Fabrizio Franchi con il sigaro toscano e marsala.

Alle 12 di giovedì l’appuntamento tanto atteso: stappatura della bottiglia di Sherry Pedro Ximenez del 1861 “Santa Ana” della bodega (cantina) Hidalgo di Jerez de la Frontera (Spagna) offerta da Francesco de “Le Carovaniere”.

Ricciarini (presidente Streetfood): «Il nostro gruppo tra fondatori e associati è davvero contento di aver portato a casa questa ennesimo trionfo per il cibo di strada, e personalmente, da aretino doc, sono orgoglioso di aver contribuito, nella mia città d’origine alle celebrazioni del 150° compleanno di un Paese al quale sento fortemente di appartenere. Arezzo ha scelto l’originale, l’unico e inimitabile Cibo di Strada Italiano portato alla ribalta dall’Associazione Streetfood ed è stato ripagato con un enorme successo».

L’Associazione invita così a unire le forze e le idee per fare rete e rendere il progetto Streetfood l’arma vincente per creare un’alternativa valida al prodotto globalizzato.