La tradizione vinicola umbra e le sue eccellenze

Una terra davvero particolare sia dal punto di vista paesaggistico sia da quello delle tradizioni e della cultura: in questo modo possiamo definire l’Umbria una delle regioni più interessanti della nostra penisola. Lungo i pendii delle colline che caratterizzano il suo territorio, trovano coltivazione alcune dei vitigni più pregiati del posto che danno luogo a vini di assoluta prelibatezza.

La tradizione vinicola umbra è talmente forte e radicata che da molti questa regione è stata identificata come la Borgogna d’Italia, proprio per paragonarla alla regione francese che eccelle nella produzione di vini di qualità. La nascita di questa tradizione si perde davvero nella notte dei tempi, a circa 3000 anni fa quando queste terre conobbero la dominazione etrusca. Già durante l’epoca etrusca e romana, l’eccellenza vinicola di questa regione era riconosciuto, come peraltro menzionato in diverse opere di scrittori del periodo.

Anche nel Medioevo i vini umbri erano molto apprezzati tanto che diversi artisti di questa epoca storica chiedevano come ricompensa per la loro attività che gli venisse fornito il vino. Un elemento che ha caratterizzato la produzione vinicola umbra per molto tempo è stato quello della grande quantità di vino prodotta pregiudicando però la qualità dello stesso.

Dagli anni Sessanta in poi, invece, c’è stata una svolta nella produzione vinicola umbra che ha portato al primo riconoscimento dell’etichetta DOC a Torgiano. Questo riconoscimento è stato dovuto all’impegno di uno dei più grandi enologi italiani e umbro, Giorgio Lugarotti, che si è impegnato per il rilancio dei vitigni della sua regione. A questo poi sono seguiti altri riconoscimenti per altre zone di produzione dell’Umbria dove è stata rivolta un’attenzione particolare alla qualità della produzione, con le piante che forniscono una resa minore ma che sono caratterizzate da una eccellente qualità. Sia le uve bianche che quelle rosse trovano nella particolare conformazione morfologica del territorio e nelle condizioni climatiche favorevoli, degli elementi che permettono di arrivare a grappoli prelibati. A ciò si affiancano le tecniche di coltivazione basati su metodi ancora tradizionali che puntano sulla crescita qualitativa delle viti. Infine anche i metodi di produzione cercano di abbinare i segreti della tradizioni ai moderni ritrovati della tecnologia per ottimizzare la resa. Per buona parte la vendemmia, che avviene ad autunno inoltrato per fare in modo che i grappoli abbiano un buon grado zuccherino, avviene ancora a mano, in modo da poter selezionare i grappoli migliori. Subito dopo si procedere ad una leggera pressatura e alla fermentazione, prima di passare il vino alla maturazione che avviene in prevalenza in botti di legno, per farlo poi invecchiare direttamente in bottiglia.