Il caffè, le abitudini ed un pezzo della sua storia

Il caffè, le abitudini ed un pezzo della sua storia

L’importanza del caffè della cultura italiana

Caffè: termine dalla storia secolare derivante dall’arabo: “qahwah”, “quwwa” o “khamr”, parole derivanti da differenti ceppi etimologici e semantici, e dai significati distanti ma non per questo discordanti. Che derivi da “Nero”, da “Vino” o persino da “Energia”, è inequivocabile che si stia parlando di una bevanda rigenerante, che in breve tempo si è fatta strada nella cultura e nella quotidianità di numerose civiltà, divenendo elemento indispensabile nella routine di studenti, lavoratori o semplici amanti del suo sapore amaro e inconfondibile.

Come non essere attratti da un momento di piacere breve ma intenso, che migliora il risveglio, allevia i mal di testa dovuti alla vita frenetica mondana e che supporta persino la digestione?
Ma attenzione: In Italia è sacra la cultura dell’espresso, considerata la forma perfetta del caffè inconfondibile per intensità, sapore e cremosità superficiale. In ogni casa almeno una moka è presente, ma il bar è storicamente stato un punto di riferimento per una pausa caffè ideale, magari in compagnia di un collega o un amico.

Quanti caffè beve al giorno un cittadino italiano?

Mediamente, gli italiani gustano quattro caffè nel corso della propria giornata: Uno in casa in mattinata al risveglio, per cominciare la propria giornata con una calda carezza gustativa. Recatisi in ufficio è usanza comune sedersi alla scrivania con una tazzina di caffè per una carica di caffeina e, in caso di particolare preferenza, di zucchero. Segue poi un caffè da godersi in pausa pranzo, per superare la sonnolenza provocata dal pasto, possibilmente al proprio bar di fiducia, alla macchinetta o dal caro thermos, senza il quale non sarebbe possibile proseguire con la propria routine.
Tra gli uomini, infine, è più comune rispetto alle donne approfittare del proprio ritorno a casa per un ultimo caffè per spezzare tra lavoro d’ufficio ed ambiente domestico.

L’evoluzione del caffè negli ambienti domestici

Nella cultura italiana il caffè è diventato fulcro della quotiditanità di moltissimi, e per venire incontro alle esigenze ed alle preferenze di chiunque nel corso degli ultimi decenni si sono affiancate alla classica Moka due modalità di distribuzione del caffè in ambiente domestico: La cialda e la capsula.

La prima cialda fu brevettata già nel 1974 da Illycaffè sfruttando lo stesso principio delle macchine a leva comunemente impiegate nei bar: un’idea geniale che permettesse di replicare nel modo migliore e più intuitivo possibile le articolate tecniche di pressatura e di dosaggio che contraddistinguono un tutt’oggi un espresso realizzato ad opera d’arte.

Le capsule, invece, sono un’alternativa nata parallelamente alle cialde ma che rappresentò l’innovazione definitiva per il caffè come lo intendiamo oggi: in un reparto della Nestlè nel 1976 l’ingegnere svizzero Èric Favre diede vita al progetto Nespresso, grazie alla sua idea di brevettare un contenitore di plastica e alluminio che potesse contenere la corretta dose non solo di caffè ma persino di aria necessaria ad ottenere una schiuma perfetta per una singola dose di espresso. Questo permetteva, almeno sulla carta, di realizzare in ambiente domestico dei caffè quasi indistinguibili da quelli sorseggiati da generazioni grazie alle sapienti mani degli artigiani del caffè.

Eppure, nonostante quanto quest’ipotesi potesse apparire allettante all’utenza dell’epoca, questo sistema fece fatica ad decollare.
Per lungo tempo solo i primi destinatari del prodotto, ossia i baristi stessi, gli hotel e pochi uffici fecero uso delle capsule, sia a causa di una mancanza di fiducia verso il progetto generale per la convinzione che il caffè in polvere non avrebbe mai potuto essere superato nell’uso domestico, sia per le successive diatribe legali che hanno coinvolto Nestlè, Nespresso e le società che videro come fondatore Èric Favre insieme alla sua famiglia.

Situazione odierna del consumo di caffè

Oggi fortunatamente questa vicenda può considerarsi conclusa, e sia cialde che capsule sono diventate prodotti di largo consumo in Italia e nel mondo. Consce del valore del caffè e della sua storia, aziende come www.signorcaffe.it si propongono dunque di rifornire le case e gli uffici dei cittadini nelle maggiori province della Lombardia di ogni strumento necessario, dal caffè in polvere ai sistemi moderni, per garantire a chiunque solo i migliori caffè per le loro esigenze.